Il sistema elettorale

Il nostro sistema elettorale, per l’elezione del Parlamento, è definito “misto”, perché si avvale sia del sistema maggioritario che del proporzionale.

Il sistema maggioritario o uninominale prevede che il seggio venga attribuito alla/al candidata/o che ottiene il maggior numero di voti.
Il sistema proporzionale o plurinominale, con liste bloccate, attribuisce i seggi in base alla percentuale di voti ottenuti da un partito o da una coalizione a livello nazionale.

Le liste contengono un numero di candidate/i in rapporto alla popolazione e dunque delle/dei deputate/i o senatrici/senatori eleggibili, inoltre non si possono esprimere le preferenze per le/i candidate/i, poiché l’ordine di composizione delle liste e quindi di elezione è stabilito dai partiti. Per ottenere seggi è necessario superare la soglia di sbarramento del 3% per le singole liste e del 10% per le coalizioni, oppure del 20 % in una singola regione, tale eccezione é pensata per tutelare i partiti autonomisti o le minoranze linguistiche.

Il 25 settembre, per la prima volta i diciottenni potranno votare anche per l’elezione del Senato e voteremo un Parlamento con un numero inferiore di deputate/i e senatrici/senatori.
La riforma costituzionale approvata nel settembre del 2020 ha ridotto di un terzo le/i parlamentari, quindi verranno elette/i 400 deputate/i e non più 630 e 200 senatrici/senatori e non più 315,  delle/dei quali 8 deputate/i e 4 senatrici/senatori nelle circoscrizioni esteri. I collegi elettorali italiani eleggeranno 392 deputate/i e 196 senatrici/senatori, dei quali un terzo con il sistema maggioritario o uninominale e due terzi con il proporzionale o plurinominale.

Per l’elezione della Camera, il territorio italiano è ripartito in 28 circoscrizioni elettorali, 14 Regioni hanno un’unica circoscrizione, il Piemonte, il Lazio, il Veneto, la Campania e la Sicilia 2 circoscrizioni, mentre la Lombardia 4.
Tale suddivisione è parametrata alla popolazione.
Quindi, con il sistema maggioritario o uninominale si eleggono 147 deputate/i e quindi sono costituiti altrettanti collegi uninominale e viene eletta/o la/il candidata/o che ottiene il maggior numero di voti, quindi le/i rimanenti 245 deputate/i vengono elette/i con il sistema proporzionale o plurinominale, attraverso liste elettorali bloccate (si vota la lista e non si possono esprimere preferenze) e non si può effettuare il voto disgiunto, candidata/o del maggioritario e listino proporzionale devono appartenere allo stesso partito o alla stessa coalizione. La regione Valle D’Aosta elegge un’/un unica/o deputata/o con il solo sistema  maggioritario o uninominale.

Per l’elezione del Senato, il territorio italiano è ripartito in 20 circoscrizioni elettorali, corrispondenti al numero delle regioni.
Il numero complessivo di collegi uninominali che devono essere costituiti è pertanto pari a 74, mentre si eleggeranno 122 senatrici/senatori con il sistema proporzionale o plurinominale, sempre con liste bloccate.
La Valle D’Aosta ed il Trentino-Alto Adige eleggono le/i senatrici/senatori con il solo sistema maggioritario o uninominale.

 

a cura di Margherita Cogo

Già presidente della Regione Trentino Alto Adige – Co-fondatrice de “Il Governo di Lei”, Componente Comitato Scientifico SGdD

Autori

  • Margherita Cogo è una politica e insegnante italiana, presidente della regione Trentino-Alto Adige dal 1999 al 2002. In seguito ai suoi studi di filosofia all'Università di Padova, lavorò per molto tempo come insegnante. Nel 1985 entrò nel consiglio comunale di Tione come membro del PSI. Nel 1990 fu votata nuovamente e divenne nel 1993 sindaco, primo sindaco donna del suo paese, in seguito alla vittoria della coalizione del centro-sinistra. Nel 1995 fu rivotata per la poltrona di sindaco.