governo di lei

Pace

La convenzione delle donne #governodilei si unisce a tutte le organizzazioni, ai movimenti, alle associazioni che in queste ore si stanno mobilitando per promuovere la pace in Europa.

La minaccia di un conflitto mondiale incombe e tiene con il fiato sospeso i popoli europei.

Il susseguirsi di notizie che giungono da Kiev e da Mosca, le dichiarazioni dei vertici Nato allontanano la speranza che i decisori, attualmente attori protagonisti di un conflitto che non trova soluzioni di mediazione all’interno di un dialogo, portino a termine una negoziazione che ci salvi da una possibile ecatombe.

Il rischio che il conflitto tra Ucraina e Russia degeneri in una guerra globale con uso di armi nucleari è talmente alto che non possiamo evitare di esplicitare la nostra posizione: noi non riteniamo che esistano ragioni valide per innescare guerre, per seminare morti e miseria, per alimentare odio. Riteniamo che non sia possibile, nell’assetto politico globale attuale, continuare a ragionare nei termini in cui si ragionava ai tempi della guerra fredda. I vecchi schieramenti Nato – patto di Varsavia non trovano ragion d’essere essendo mutate le condizioni geopolitiche, essendo mutata la società, avendo aperto canali di importazione ed esportazione, di scambi di merci e transito di persone. Noi riteniamo che sia giunto il momento di rivedere l’alleanza atlantica, di cui il nostro paese è parte, ridefinendola come alleanza di pace, che promuova, tuteli, garantisca i diritti umani e la distribuzione delle risorse.

I costi delle guerre sono sempre troppo alti in termini di risorse umane ed economiche. I costi di una guerra nucleare o di possibili incidenti nucleari nei territori in cui si combatterebbe sarebbero ancora più elevati perché metterebbero a rischio la nostra stessa sopravvivenza.

È già troppo gravoso il peso degli aumenti considerevoli e inarrestabili delle spese per la difesa armata, spese che sottraggono risorse utili alla società civile e disarmata.

Dopo due anni di pandemia, che ha stremato tutti i popoli non solo dal punto di vista medico, ma anche economico e psicologico, è folle pensare a una guerra, le cui reali motivazioni sono una ridefinizione degli ambiti su cui esercitare potere.

Noi vogliamo la pace e chiediamo ai nostri decisori politici di assumere la ferma decisione di opporsi a ogni possibile intervento militare in difesa o contro l’uno o l’altro schieramento.

Autore

  • Antonia Romano, docente e formatrice in didattica della matematica e delle scienze, è stata nel coordinamento nazionale dell’Altra europa con Tsipras, consigliera comunale a Trento dove è stata eletta con una lista civica di sinistra e di opposizione. È socia della Società Italiana delle Letterate e aderisce alla Rete Italiana Pace e Disarmo e ad Emergency.