Future generazioni e digitale

Da un estratto di una mia intervista

D: I nostri figli saranno gli imprenditori di domani. Come vivono l’era digitale e come la vivranno, secondo lei, in futuro?

R: Una domanda che ci coinvolge tutti, sia come esperti ma soprattutto come adulti e genitori. Ho sempre pensato che nella vita personale e professionale occorrano principalmente quattro cose: curiosità, spirito di adattamento, formazione. Curiosità: il web la alimenta se si vive in maniera corretta. Reperire con facilità informazioni può appiattire la curiosità? Se non educati i giovani, non ne vedono le potenzialità. Pensano che sia uno strumento solo per postare selfie o fare challenges anche pericolose. Sono abituati a sentirsi dire nelle scuole: “Attenti dietro si può nascondere il malintenzionato!” oppure da noi genitori “Posalo quel telefono e studia!”. Attenzione: lungi da me il dire che affermare queste cose sia sbagliato. Il pericolo esiste sia per quanto riguarda le possibilità del delinquente sia sull’assuefazione al telefonino. L’ho detto anche io ai miei figli. Ma di contro, gli ho fatto scoprire la bellezza. Di cosa? Della conoscenza di taluni argomenti tramite una ricerca, delle pluralità di opinioni su un dato fatto storico, di luoghi bellissimi che non hanno visto ancora viaggiando, di opere d’arte sparse per il mondo, di, con moderazione e controllo da parte mia, trovare amici lontani. Spirito di adattamento. Loro sono nativi digitali, certo, ma non vivono il mezzo con la prospettiva di utilizzarlo un domani per lavoro. Nel 2016, incaricata per un progetto contro la dispersione scolastica a Palermo, ho insegnato a costruire un sito ecommerce ad un gruppo di ragazzi delle scuole medie. Velocissimi con i mobiles, meno veloci per fare un powerpoint. L’informatica, la comunicazione, il web sono e saranno fonte di lavoro. Ed anche di legalità. Perché abbiamo costruito insieme il concetto di pianificazione dei costi, del pagamento dei contributi, del pagamento delle utenze, delle prospettive ricavi meno costi uguale guadagno. Con questa visione si adatteranno al cambiamento in maniera meno impattante. Il web è lavoro e solo educati verso questa visione i giovani potranno non vedere solo paura e divieti. Formazione: la scuola attraverso le materie logico matematiche, scientifiche e letterarie educano le anime di questi giovani, le formano, danno loro un quadro formativo importantissimo. Su questo non ci piove. Educazione: questa è la quarta cosa che non ho dimenticato, ma ci volevo arrivare insieme. L’educazione digitale è importantissima per tutti, corpo docente, genitori ed ancor più per i ragazzi. Non è demonizzando i tempi attuali (“eh sì, prima si stava meglio”, “prima queste cose non c’erano“) che i nostri figli vivranno questo momento al meglio. Loro non conoscono il prima, conosco ora e dopo. Aiutiamoli educandoli a conoscere i pericoli, ma anche se non soprattutto le prospettive di lavoro (per esempio i programmi per realizzare audio e video, nel rispetto del copyright); formiamoli a vedere un app come utile per la risoluzione di un problema, un social network come modo di dire la propria senza usare un linguaggio dell’odio. Il web è realmente un mezzo per un futuro migliore. Io ci credo.

Autore

  • Web manager siciliana, Rosanna La Malfa opera da più di un decennio nell’ambito del marketing e dell’advertising, operando per PMI e per la pubblica amministrazione, con importanti incarichi di valore. Esperta in grafica e docente e-commerce, vincitrice PON presso diverse scuole siciliane, si occupa di business etico e di scuola (corsi PCTO)